Akadama per Bonsai

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Che cos’è l’Akadama?

Akadama tsuchi, tradotto dal giapponese

Aka: Rosso

Dama: Palla

Tsuchi: terra.

E’ un terriccio a base di argilla giapponese cotta ad alte temperature per formare i granelli e utilizzata come substrato per il bonsai.


Quale è il suo PH?

Il suo Ph è 6 e si può considerare leggermente acido. Assorbe i carbonati ed abbassa la durezza dell’acqua.


E’ vero che ci sono diversi tipi di Akadama?

Esistono diversi tipi di Akadama che si differenziano per la sua qualità e viene segnalata con delle bande o righe sulla confezione.

Quella ad una banda tende a sbriciolarsi in poco tempo e solitamente è meno costosa perché di qualità più scarsa.

Quella Hard Quality e top Quality sono più consigliate per il bonsai ed è più dura e più selezionata e quindi ha un’alta resistenza prima di sbriciolarsi, in quanto è cotta a più alte temperature.


Perché è la “terra” più usata nella coltivazione del bonsai?

Uno dei motivi per il quale si usa Akadama nei rinvasi dei bonsai, è che cambia in base alle necessità della pianta.

Una pianta appena rinvasata necessità di meno acqua, in quanto le radici devono crescere, pertanto i granelli di Akadama essendo ancora interi drenano di più, aiutano le radici ad avere una buona aerazione ed asciugano più velocemente. Con il passare del tempo le radici crescono ed iniziano a richiedere più acqua i granelli di Akadama inizieranno a sfaldarsi un po’ alla volta, diventando più piccoli e tratteranno più acqua.

Pertanto possiamo dire che muta in corrispondenza dell’esigenze del bonsai e non è considerato un male che si sfaldi come molte volte si pensi. Il problema dovuto allo sbriciolarsi troppo, però, può rendere il terreno idrorepellente, pertanto il bonsai farà fatica ad assorbire acqua e li bisognerà provvedere al più presto con il rinvaso.

L’akadama il primo anno può sfaldarsi in superficie ma i granelli all’interno del vaso possono durare per più anni ritrovandoli integri al prossimo rinvaso.


Quali sono i vantaggi che aiutano i neofiti?

Altra cosa importante che avvantaggia il bonsaista e soprattutto i principianti, è che questo tipo di substrato cambia colore: se bagnato diventa marrone scuro e se asciutto marrone chiaro. Pertanto può essere un aiuto per capire quando il bonsai sta asciugando e va annaffiato o quando è ancora bagnato.


Come viene venduta e come va usata?

L’Akadama viene venduta in sacchi. Per i bonsai si trova di granulometrie differenti media/fine e media/grossa.

Per usarla nei rinvasi conviene setacciarla.  Solitamente si riescono a ricavare tre granulometrie differenti che serviranno a comporre i vari strati del rinvaso.

La grana più grossa va messa sul fondo come drenaggio e le altre granulometrie a seguire.

Non è obbligatorio lavarla prima dell’uso, in quanto basterà annaffiare bene il bonsai dopo il rinvaso per notare che la sabbia accumulatasi sull’Akadama, uscirà dai fori di drenaggio del vaso, fino ad ottenere acqua pulita.


L’Akadama si può miscelare con altri substrati o terre?

Si può mescolare ad altre terre come Kiryu, Pomice e Lapillo. Miscelarla a questi substrati aiuterà il terreno a non compattarsi troppo nel tempo e aggiustando le percentuali si potrà ottenere un terreno più drenante o con più ritenzione d’acqua in base al tipo di bonsai rinvasato aggiungendo ad esempio più Akadama, oppure regolare il Ph per le diverse essenze coltivate.


Su quali bonsai si può usare?

L’Akadama può essere usata su quasi tutte le specie coltivate, tranne l’azalea per la quale si consiglia l’uso della Kanuma perché predilige terra a ph acido.

Alcuni esempi delle specie coltivate con Akadama sono gli aceri, ginepri, pino pentaphylla, tasso anche con percentuali al 100% oppure miscelata come ad esempio con Kiryu e pomice.


Altri usi

L’Akadama è spesso utilizzata in Acquariofilia come terra allofana per creare il fondo dell’acquario. I vantaggi sono che assorbe molto i carbonati e abbassa la durezza dell’acqua ed assorbe molti nutrienti, ed è drenante.